Scott Hahn, teologo di fama internazionale, racconta il ruolo essenziale che l'Opus Dei ha avuto nella sua conversione al cattolicesimo con la scoperta che la fede riempie di significato le attività quotidiane e trasforma ogni tipo di relazione. Qui spiritualità e materialità si incontrano e illuminano: attraverso riflessioni sul suo lavoro, sul matrimonio, sull'esperienza di genitore e sulle attività in comunità, Hahn affronta i temi più disparati come preghiera, sacrificio, ambizione, workaholism, amicizia e sesso. Coinvolgente e illuminante, il libro è insieme una storia personale commovente e un importante saggio di spiritualità contemporanea.
Questo volume esplora «l'alleanza d'amore» che Dio rivela e propone all'uomo nella Bibbia, mostrandoci come Egli cerchi sempre con infinita tenerezza di mettersi in contatto e di stabilire una relazione con noi, nonostante i nostri difetti e le nostre mancanze. Perché lo fa? Perché è il Padre che ci ha creati a sua immagine e somiglianza e ci considera singolarmente come parte della sua famiglia divina. Hahn riavvolge il nastro della storia della salvezza, facendo rivivere la grande avventura del progetto di questo Padre che è nei Cieli per tutte le epoche, cominciando da Adamo ed Eva e proseguendo di generazione in generazione fino all'arrivo di Cristo e alla nascita della Chiesa. Conclusione: l'amore paziente di Dio Padre che si rivela nelle Sacre Scritture è lo stesso amore fedele e costante che Dio ha oggi per ciascuno di noi.
Il titolo di questo volume di omelie del fondatore dell'Opus Dei - introdotte in questa nuova edizione da un ampio studio critico-storico a cura di Antonio Aranda che, come osserva nel Prologo mons. Fernando Ocáriz, prelato dell'Opus Dei, «dà accesso a un nuovo livello di lettura del libro» - indica un programma di vita che riecheggia le parole del Signore raccolte da san Giovanni: «Vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre l'ho fatto conoscere a voi». «Queste diciotto omelie», scriveva nella Presentazione alla prima edizione il beato Álvaro del Portillo, primo successore di san Josemaría alla guida dell'Opus Dei, «tracciano un panorama delle virtù umane e cristiane basilari, per chi vuole seguire da vicino le orme del Maestro. Non sono né un trattato teorico, né un galateo dello spirito. Contengono una dottrina vissuta, in cui la profondità del teologo è unita alla trasparenza evangelica del buon pastore d'anime. Con san Josemaría la parola diventa colloquio con Dio - orazione -, pur restando una struggente conversazione in sintonia con le inquietudini e le speranze di chi lo sta ascoltando».
«Si nota in questi testi la dottrina, lo studio, la cultura, ma ancor più la conoscenza e la pratica pastorale di un sacerdote in grado di porgere con intelligenza e amore il pane della verità» (dalla Prefazione del card. Camillo Ruini). (pp. 384).